Biografia

Il mio rifugio, la mia scelta, è da sempre la musica.

About

“Senza vincolo di mandato”

La Bellezza salverà il mondo! E lo sapevo fin da bambino, quando ascoltavo i CD dei classici degli anni ‘70 o il pop di Robbie Williams più recente.   All’età di sei anni circa mio padre mi fece ascoltare “Animals” dei Pink Floyd. Ho vissuto qualcosa di ineffabile e di indicibile, un’esperienza unica: io, bambino, seduto sulla poltrona a viaggiare, a vivere mondi sinestetici cui la Bellezza la faceva da padrona (non a caso, sono anche appassionato di letteratura e cinema sci-fi).   Sono richiami di Bellezza: “Le tribolazioni aguzzano il cervello” così come “Non Chiederci La Parola […]” . Tutti noi abbiamo bisogno di Bellezza, e il nostro ruolo di musicisti e di fruitori della musica è quello di accoglierla in noi a mente aperta.   Prima di tutto grazie a mia nonna Maria, per avere insegnato la vita ad un bambino altrimenti perduto.   Così come Quando cominciai a giocare a rugby, un altro importante ‘maestro’ di vita, ad undici anni… mi fecero ascoltare “Knocking on Heavens Door” di Bob Dylan: piansi. Volevo saperla suonare e cantare assolutamente. Così presi la chitarra di mio padre ed imparai a fare quei semplici tre accordi che compongono quel capolavoro; ero estasiato! Decisi quindi, a dodici anni, di cominciare a prendere lezioni di chitarra, che è ad oggi il mio strumento principale (e quanto la amo!). In adolescenza ho suonato con diversi gruppi di vari generi, il principale era industrial metal, i “Garajino”, un progetto che definire d’avanguardia è dir poco, insieme a due amici e compagni di vita.   Ma la mia passione, il mio vero amore, rimane il Rock Progressivo, con opere che ancora oggi rappresentano (a mio parere filosofico-estetico) la vetta più alta mai raggiunta dalla musica: dai Genesis agli Yes, dai Van Der Graaf Generator ai King Crimson, dai Supertramp ai Camel o ai Caravan e sopra tutti i Pink Floyd, insieme ad alcuni compositori come Ennio Morricone, mio importantissimo ispiratore.   Nel 2014, a ventun anni appena compiuti, mi sono approcciato al software DAW Ableton, studiandolo amatorialmente, fino a pubblicare ad aprile 2015 il mio primo album: “Parti”.   Parti è più o meno la filosofia di tutta la musica che ho scritto fino ad ora, e ne ho scritto un manifesto che è rimasto valido fino ad oggi; ma ogni cosa ha il suo tempo e, sicché il tempo è galantuomo (così si dice) il “Progetto Parti” è concluso. Dopo 8 concept “Parti” album e svariati EP/singoli (insomma, dopo centinaia di canzoni), è tempo di voltare pagina, seppur senza smettere di cercare la Bellezza laddove anche si nasconde: è ovunque, e questa è la mia scelta, la nostra scelta. La scelta di chiunque vorrà accompagnarmi lungo il mio viaggio.   Lo ammetto: non riesco e non riuscirò mai a rinunciare alla chitarra.   In ogni caso, come primo genere produco musica elettronica in ogni suo ‘sub-genre’ (dall’EDM all’Trip-Hop”, al downtempo e così via), genere che apre a molte possibilità di sperimentazione ma non solo.   Compongo anche altri generi, come musica cantautoriale o pop ed anche soundtrack e musica d’ambiente e perciò, con una metafora, mi definisco “senza vincolo di mandato”, ovvero: posso spaziare tra un genere e l’altro senza remore e a mio piacimento. Poiché per tentare di descrivere la Bellezza, bisogna tentare in tutti i modi: la musica ci offre questa possibilità ed io la colgo. Fin da quando ho imparato a leggere, a due anni di vita.   E… grazie a mio padre (ma non solo) per avermi trasmesso questa passione, questo luogo meraviglioso in cui rifugiarmi e vivere, vivere di Bellezza! Quella Bellezza che mi ha trasmesso da bambino mia nonna… a cui devo tanto: le devo la vita.     La bellezza salverà il mondo ma se restiamo a guardare non ci sarà più nulla da vedere.   Ti va di accompagnarmi in questo viaggio di Bellezza?   Francesco

Miraloop Bio

“Outsider Onirico”  

Creativo d’altri tempi, romantico e onirico, porta Bach e il Progressive Rock sui lidi di una Pop music innovativa. Esordisce in Miraloop con Odissea 1984

Francesco Malaguti nasce nel 1993 a Bologna.
Inizia ad appassionarsi di musica sin da bambino, per poi cominciare a studiare chitarra dall’età di tredici anni con il Maestro Marco Montanari.
Dopo questo periodo si applica allo studio dell’elettronica e dell’informatica, nonché, appunto, si affascina alla musica elettronica, nonostante venga principalmente da un ascolto storico di rock progressivo. Sentendo l’esigenza di pubblicare a suo nome e sperimentare nuovi suoni, dopo un decennio in cui ha suonato in varie band (in particolare industrial) nel 2015 pubblica il suo primo album DIY, “Parti“, un lungo concept sperimentale che aprirà le porte ad una serie di album che rientreranno, appunto, nel suo personale progetto che prende il nome omonimo, Parti, in ogni successiva release.
È un progetto complesso, ma in sintesi, come dipinto dall’artista Olivia Teglia nella copertina del primo disco, è il Gatto di Schroedinger che osserva la Torre di Babele.
È in questo periodo che firma la colonna sonora dello spettacolo teatrale “Furore” di Steinbeck, finalista alla Biennale di Venezia.
Dal 2015 al 2019 Francesco Malaguti produce centinaia di brani, di cui molti non pubblicati e inediti, facenti parte di lunghi concept album che spaziano tra pop, elettronica, musica d’autore, colonne sonore, musica d’ambiente, industrial, rock, techno o IDM, senza porsi alcun paletto o vincolo. In particolare, con un occhio sperimentale anche e soprattutto sulla struttura musicale e de-strutturazione della pubblicazione commerciale.
Nel 2020 scopre la musica di Gerolamo Sacco e firma con Miraloop. Con la casa discografica bolognese  pubblica il suo primo EP professionale della carriera, “Odissea 1984“, una suite di quattro brani dedicati al mare Mediterraneo. Esordio scintillante: Odissea raggiunge il numero #1 dei dischi più venduti nella iTunes Top100 Italy, sezione Alternative, e il numero #4 della iTunes Top100 Italy All-genres (Tutti i generi).